Tarkamil

Da Custodi Della Fiamma Di Anor.


Tarkamil
Veterano
Race: Nano
Region: Hall Thorin's Hall
Sex: Maschio
Class: Guardian-icon.png - Guardian
Vocation: Metalsmith


Buio... Odo dei passi....sono molti... Sono a terra supino....tento di alzarmi, ma un dolore lancinante me lo impedisce. Ogni tentativo di muovermi è vano, il dolore è troppo forte, solo la fredda roccia senbra darmi un po di sollievo. I passi si avvicinano....le mie mebra sono tese, come fossi spaventato...ma non lo sono ...perchè? Una pallida luce in lontananza .... cresce... si avvicinano.... mi sento come fondere nella roccia, il mio corpo vorrebbe sparire...perchè? chi sta arrivando? Ma...perchè sono qui? che posto è questo? .....chi sono? La luce è sempre più vicina.... La mia mano cerca qualcosa, qualsiasi cosa possa difendermi, anche se sono immobile. E' Tardi ormai, sono qui! I miei occhi si addattano alla luce delle torcie.....ora regna il silenzio....metto a fuoco l'immagine, quattro guardie naniche sono innanzi a me e mi guardano esterefatte. "Cosa ci fai qui? Come sei arrivato?" Quelle parole mi rimbombano nella testa, non sò cosa rispondere....taccio. I quattro borbocchiano tra loro, poi iniziano a prepare qualcosa. Costruiscono una sorta di barella. "Non preoccuparti, ti portiamo fuori di qui." Mi spostano per caricarmi su quel mezzo di fortuna, ma il dolore lacera il mio corpo....è insopportabile....perdo i sensi....

Mi sveglio, sono dolorante, ma riesco a sopportarlo. Sotto di me sento un morbido letto, cerco di alzarmi, dove sono? Non ce la faccio mi mancano le forze. All'improvviso appare una barba bianca ed un volto sorridente. "E tu dove credi di andare?" Lo guardo negli occhi. "Giovanotto dovresti ringraziare Aule per non averti ancora chiamato con sè!" Non capisco...sono stanco... "Tarkamil giusto?" attende una risposta, ma io non rispondo, non sò che sta dicendo. L'anziano nano mi fissa con sguardo interrogativo. "Forse la botta in testa è stata più forte di quanto pensavo...." "Ebbene sulla tua camicia, o meglio ciò che ne restava, è ricamata il nome di Tarkemil...ed immagino sia il tuo nome....." Ascolto. "Non sò cosa ti sia accaduto, ma è come se un gruppo di troll ti si sia seduto sopra.....ora però dormi e non preoccuparti, c'è tempo per il resto... " Cedo al richiamo del sonno. Nei giorni seguenti Tarkamil continua la sua convalescenza che proseguirà per molti giorni, il corpo riprende vigore, ma il passato resta un enigma. Una delle guardie che lo hanno rinvenuto, Thorek, ha deciso di offrirgli la propria casa in onore del figlio perduto in battaglia. Nessuno, nonostante varie indagini, ha scoperto nulla del suo passato o delle sue ferite. Tarkamil grazie all'aiuto di Thorek inizia l'addestramento come guardiano, si impegna ma non parla molto con suoi coetanei, a parte Thorek ed alcuni suoi amici fidati, tra cui Brix l'anziano nano che gli ha prestato le sue cure. Il suo fisico non ha subito danni permanenti, a parte qualche cicatrice, anzi l'addestramento lo sta rendendo un nano forte e saldo come la roccia. Le sue missoni ora lo portano a scoprire nuovi luoghi e nuove genti, forse un giorno troverà qualche indizio sul suo passato......

Parecchi giorni erano trascorsi dalla sua partenza, ma ancora nella sua mente riecheggiavano le parole del padre (acquisito) Thorek: "Ciò che potevo insegnarti te l'ho insegnato, ora è giusto che tu percorra la tua strada e scopra cosa il fato ti riservi, sappi però che per me sei un dono di Aule, ha richiamato a sè il mio primogenito, ma ha inviato te come secondo, e le porte della mia casa saranno sempre aperte. Brix il guaritore mi ha parlato molto bene di una gilda : i Custodi della Fiamma di Anor, e pensa che con loro potrai trovarti bene..."

Molte le missioni svolte, tante persone, al più sconosciuti incontrati, dall'avamposto di Nolgold a Gondamon, era entrato a Rath Teraig, a Kheledul e nel Haud Lin, aveva visitato le città elfiche di Dullond e Celodrim, il suo viaggio l'ha poi portato nella città di Bree tra umani e hobbit, dove ha affrontato briganti, goblin, orchi e scheletri, ma il suo viaggio è appena iniziato....

Il Lungo Viaggio: http://www.mmorpgitalia.it/site/showthread.php?247556-Il-lungo-viaggio

Dall'Epica: Cacciatori d'Ombre http://www.mmorpgitalia.it/site/showthread.php?247958-UNA-NUOVA-EPICA-quot-i-cacciatori-d-ombre-quot/page17 ........ Dopo essersi assicurati una scorta di razioni sufficenti a sfamare un altrettante compagnia di hobbit a digiuno da un giorno, Tarkamil si allontanò da Wotangar: "Chiedo scusa ma mi devo allontanare brevemente per recuperare il mio equipaggiamento migliore..." "Certo, ma cerca di non allontanarti troppo, ricordati che abbiamo una missione importante.." Tarkamil annuì in assenso alla raccomandazione del mentore e prese a correre forsennatamente verso il guaritore, facendo mentalemnte una lista di ciò che gli occorreva, quando si ricordò della pergamena che doveva consegnare. Sì fermò per un attimo per valutare sul da farsi poi disse tra sè: "E' bene che la consegni a Bori prima di partire...il maestro capirà.." Cambiò direzione e si diresse velocemente verso Bori, allontanandosi dalla zona frequentata ed addentrandosi nell'oscurità di Moria. A metà del percorso avvertì una sensazione fastidiosa, ma non vi diede peso, la corsa....la birra... pensava....ma la senzazione si fece più forte, come qualcuno che lo stesse seguendo, seppur contrariato, il suo istinto lo portò a fermarsi di colpo fermo, immobile come una statua, indeciso sul da farsi, la sua mente lo tranquillizzava banalizzando ciò che al contrario il suo istinto lo allertava; in un attimo decise e fulmineo si voltò di scatto, appena in tempo per essere travolto e sbattuto a terra come un sacco di patate. Il tempo per riprendersi dall'impatto e si girò per vedere chi o cosa l'aveva colpito così violentemente, ma andava così veloce che fece a malapena in tempo a vedre, in lontananza, un ombra scomparire nell'oscurità... il nano si rimise in piedi e barcollando un po' acciaccato consegnò ciò che doveva, ritornò su i suoi passi per approvigionarsi di quanto gli mancava e ancor più sudato, malconcio e un po' zoppicante, ritornò al cospetto di Wotangar che ridendo disse: " E per fortuna che voi nani non fate che vantarvi della vostra resistenza nel bere! Sei forse inciampato sui tuoi stessi piedi ?" Tarkamil borbottò stizzito qualcosa di indecifrabile nella lingua dei nani, poi agitando le braccia cercò di speigare l'accaduto, quando un tintinnio metallico ammutolì entrambi, attirando la loro attenzione su un piccolo oggetto, staccatosi dalla tunica del nano e che ora giaceva a terra innanzi i suoi piedi ............... Un artiglio, o una zanna, dalla aguzza punta e delle dimesioni poco più grandi di un ciondolo giaceva, a terra, immobile attirando la vista dell'umano e del nano; la fioca luce delle torcie stentava a rivelare un innaturale riflesso traslucido nella parte più appuntita. Il nano raccolse l'oggetto esponendolo meglio alla luce ed alla propria vista, analizzando meglio notò che la parte lucida altro non era che una qualche sostanza applicata su di esso, la annusò, poi guardò Wotangar esclamando: "Veleno!" Forse è era solo una terribile coincidenza .... Forse durante i suoi viaggi si era fatto qualche nemico .... Ma forse qualcuno cercava di boicottare la missione. Nessuna certezza. Solo indizi. Lo scontro in effetti era accaduto in una zona isolata, poco prima della partenza. Il misterioso avventore si è dileguato nel nulla. Un inconsueta presenza e movimento di "Custodi", non sarebbe passata di certo inosservata ad occhi insidiosi. Ma nel caso i loro movimenti fossero seguiti e spiati, sarebbero potuti cadere in qualche trappola .... Forse avrebbe fatto la figura del "paranoico", ma era meglio informare il capitano Valyriel dell'accaduto, e lasciare che fosse la sua saggezza a trarne eventuali conclusioni... ...."Il campo di battaglia in cui per la prima volta i Custodi hanno schierato tutto il loro esercito"... chi aveva partecipato ed era sopravvissuto aveva l'aria triste e sognante di quelli che hanno sfidato e vinto il nemico sul campo di battaglia..... Tarkamil osservava i volti di coloro che avevano partecipato alla battaglia, e leggeva emozioni forti e diverse. Curioso ed interessato si fece raccontare ciò che accade. La storia risultò al nano talmente avvincente, da lasciarlo letteralmente a bocca aperta. Presto giunsero a Ost Guruth, prima tappa dove scambiare i cavalli e fare una breve pausa. Sebbene la regione non fosse tra le più frequentate, a Ost Guruth c'era sempre un andarivieni di persone, chi per commercio, chi in cerca di oro o fama, chi, come loro, una breve tappa per giungere ad una meta ben più lontana. Si rimisero in marcia verso ovest, il paesaggio era desertico, ma la strada pareva sgombra e sicura, a nord-ovest svettava imponente Weather Hills, il viaggio procedeva senza imprevisti. Ancora lontano si intravedeva il Forsaken Inn, a breve avrebbero svoltato a nord in direzione di Brea; inaspettatamente un urlo squarciò il silenzio e Trakamil cadde a terra rovinosamente. La compagnia frenò di colpo, armi alla mano, pronti ad un agguato, ma erano circondati dal nulla. Tarkamil si agitava come una tartaruga rigirata sottosopra, il suo pony fermatosi a fianco del nano, lo osservava curioso, i compagni ormai certi di non essere in pericolo girarono anch'essi lo sguardo verso Tarkamil, Wotangar scoppiò a ridere sonoramente, Valyriel, Entewyn e Javius guardarono attoniti il nano mentre Yashin si apprestava a soccorrerlo. Tarkamil rosso in viso dalla rabbia e dalla vergogna rivolgendosi a Wotangar: "AVETE INTENZIONE DI STARVENE LI' TUTTO IL GIORNO?! DATEMI UNA MANOOOO!" Yashin assicuratosi vi fosse solo qualche graffio e nulla di rotto tentò di aiutare il nano a rialzarsi, che lo allontanò indispettito: "Faccio da solo grazie..." Girandosi su un fianco riuscì con dolore ad alzarsi. In quel momento Entewyn notò, facendolo presente agli altri, che il pony del nano aveva perso la sella, la raccolse prontamente e fece per rimetterla sulla cavalcatura, quando vide entrambi le cinghie in pelle rotte. Con una più accurata ispezione, la cacciatrice si accorse che non erano semplicemente strappate, bensì erano state in parte tagliate affinchè cedessero col tempo. "Temo siano state sabotate...." Sguardi interrogativi si incrociarono, tante domande ma nessuna risposta. Probabilmente erano seguiti, ma perchè sabotare solo la sella del nano? Al momento potevano fare ben poco, se non risistemare la cavalcatura di Tarkamil e stare allerta. Si rimisero in marcia verso Brea, Tarkamil borbottava qualche imprecazione nella lingua dei nani, mentre Valyriel era assorta nei suoi pensieri, valutando il percorso ancora da fare per giungere alla meta..... Passato il Forsaken Inn il paesaggio cambiò, il terreno da arido e desolato, diveniva più verde e rigoglioso di piante, e tutto ciò rasserenava lo spirito dei viaggiatori, complice l'imminente arrivo a Brea e la sosta al Puledro Impennato noto per le sue prelibatezze, accantonando momentaneamente preoccupazioni e disagi. Non tutti erano sereni, Entenwyn infatti, dopo l'incidente con il pony, era visibilmente tesa ed allerta, forse la cacciatrice aveva percipito qualcosa che agli altri sfuggiva. ....Poi all'improvviso, senza dire una parola, Entenwyn con un rapido e fluido gesto prese l'arco e una freccia e la scaglio verso un cespuglio, poi disse queste parole: "Ti ho mancato appositamente, il prossimo colpo non fallirà, esci da li lentamente e facci vedere il tuo volto"..... La compagnia si fermò bruscamente, l'attenzione di tutti era rivolta a Entenwyn ed al cespuglio, il tempo sembrò fermarsi in un silenzio "assordante", le mani scivolarono piano verlo le armi, poi le foglie del cespuglio si mossero rompendo quella sorta di incantesimo, una piccola figura ammantata emerse e calandosi il cappuccio si rese visibile a tutti. "Ferma la tua freccia abile cacciatrice, sono Eitri Stoneaxe e sono qui in pace...." Entenwyn tenendo sotto tiro lo sconosciuto: "Vieni in pace e ci spii dietro i cespugli ? Ora dammi un buon motivo per non sprecare un'altra freccia..." "Cacciatrice, è una storia vecchia e lunga che eviterei di raccontare, ma che mi porta sin qui, un segreto dimenticato e perduto da anni, perchè si credeva sigillato con la morte, ma che qualcuno ha spezzato" Lo sguardo, con una strana ma incomprensibile emozione, dello sconosciuto, era rivolto a Tarkamil. "Non ho la più pallida idea di cosa stia parlando" affermò il nano tra l'imbarazzo e lo stupore. Valyriel intervenne seccata: "Senti, noi non abbiamo tempo da perdere, immagino negheresti qualsiasi tuo coinvolgimento negli incidenti di Tarkamil, se te lo chiedessi, al contrario non avresti prove a tua discolpa...." Eitri la interruppe: "Qui ti sbagli capitano! Non è forse il tuo compagno nano che se ne và in giro per la terra di mezzo a chiedere del suo passato?" "E' vero" affermò Tarkamil "ma non vedo come possa discolparti..." "Può discolparmi, se in qulche modo il nostro destino è legato, può discolparmi se ciò che ci accomuna dovesse restare sepolto e dimenticato, per la nostra stessa sicurezza...." continuò con impeto quasi rabbioso. "Non vedo perchè dovrebbe interessarti il mio desiderio di conoscere la stirpe da cui provengo..." Lo sconosciuto, a quelle parole, taccque, ma infiliando una mano nella sua tunica estrasse un medaglione che teneva al collo "Questo dovrebbe convincerti" Tarkamil rimase impietrito alla vista di quel ciondolo, le cui forme ricordavano vagamente una runa nanica, ma di cui non si conosceva il significato e dalla forma palesemente insolita e sconosciuta, aprì bocca ma le parole restavano bloccate in gola, esitò per qualche istante, poi abbassando il capo si sfilò una catenella finemente lavorata che portava al collo, cui era appeso lo stesso ciondolo mostrato dallo sconosciuto.... Tarkamil per anni aveva cercato in lungo ed in largo notizie della sua famiglia e del suo passato, senza mai trovare nulla; ora invece il passato aveva trovato lui. Non aveva dimenticato però perchè si trovasse lì in viaggio, non per una gita ma per un'importante missione, con sguardo supplicante guardò Valyriel, la quale comprese la disperazione del nano, ma era ben conscia del suo devere e dell'estrema urgenza del loro compito, come capitano sentiva per prima, sulle sue spalle, la responsabilità e la riuscita della loro spedizione. "Il tempo per noi è tiranno, ma non posso negare a Tarkamil le risposte che cerca tempo, ebbene" rivolta ad Etri "potrai accompagnarci per parte del nostro viaggio, avrai modo di ragguagliare il nostro Tarkamil sul suo passato, ma dovrai anche spiegare a tutti noi il presente e motivare le tue azioni.." Tarkamil quasi paingendo abbraccò Valyriel con gratitudine, che lo ricambiò con un caldo sorriso e disse: "Ora però mettiamoci in marcia e lasciamo parlare il nostro osptite..." Eitri annuì "Come già detto dovrò partire dal passato perchè sia chiaro il presente...." Mentre Eitri si apprestava a raccogliere alcune cose che aveva lasciato nel suo nascondiglio, Valyriel si accostò ad Entenwyn e senza destare altrui attenzione le disse piano: "Tu comuque tienilo d'occhio.." Ripreso il viaggio Eitri Stoneaxe iniziò il suo racconto: "Sappiate che ciò che mi accingo a raccontarvi porta in me tristi ricordi e dolore, per cui perdonatemi se avrò qualche esitazione. Tutto inizia da un timore nato anni fà, vi fù un periodo in cui si temeva un imminente attacco all'avamposto nanico a Forochel, Zigilgund (?), vista la vicinanza dei Dourhand; spostare un armata sino a quelle gelide terre, in un presidio stabile, avrebbe significato indebolire le difese in zone più nevralgiche, sarebbe risultato altresì impossibile inviare celeramente un appoggio militare vista la sua particolare posizione isolata. Occorreva una soluzione permanente che assicurasse un veloce intervento in caso di guai. Evendim ne era la chiave. Si decise di creare un nuovo insediamento in quella regione, occorreva però fare presto, e sopratutto non attirare l'attenzione, almeno finchè non le difese del nuovo insediamento non fossero approntate. Per fare tutto velocemente si scelse di inviare, con la spediezione, un ingente quantità di denaro; per la discrezione si scelse la segretezza assoluta dell'organizzazione, anche in virtù dell'ingente valore trasportato, vennero scelti vari nani e famiglie, fabbri, minatori, combattenti, da diverse località più gli stessi organizatori. Il pendente che avete visto, venne creato appositamente ed esclusivamente per i membri della spedizione, solo loro avrebbero indossato il "segno di appartenenza", che solo loro stessi avrebbero riconosciuto, insomma nessuno doveva sapere. Anche il viaggio non avvenne per le vie principali, ma sicure vie secondarie. Tutto procedeva come pianificato, la spedizione procedeva sicura nella sua segretezza, partiti da Gondamon, passando per lo Shire si arrivò senza problemi e senza destare attenzione al confine di Evendim, lì però accadde l'inaspettato. Come per Needlehole, era stata pianifiata una via alternativa che attraversava le montagne nelle loro profondità, ovvero una serie di gallerie larghe a sufficenza per il nostro passaggio, conosciute da tempo e il cui accesso era celato per mantenerne la segretezza. Così per aggirare i villaggi hobbit anche per entrare in Evendim si progettò una via sotteranea segreta e sicura. All'entrata tutto era come doveva essere e nulla presagiva ciò che sarebbe accaduto al suo interno; circa a metà del viaggio, infatti, fummo attaccati da briganti! Briganti là sotto, non era una cosa normale, ci si poteva aspettare goblin o orchi, ma non briganti lì ad aspettarci, a meno che non vi fosse stata una spia... I guerrieri iniziarono un combattimento cruento, permettendo al resto della spedizione di ritornare sui suoi passi e prendere una galleria secondaria che gli avrebbe permesso di aggirare in sicurezza i briganti ed uscire da là sotto sani e salvi. Putroppo le sorprese non erano terminate ...." Eitri si soffermò poi con animo angosciato continuò: "Nella corsa verso la salvezza non ci accorgemmo di procedere verso la morte, fin quando nelle vicinanze di quella che doveva essere l'uscita ci si parò davanti un insediamento goblin.... Chi potè cercò di fermerli, mentre il resto tornava indietro. Tranne per l'oro, venne abbandonato tutto, attrezzature varie, cibo, armi, accatastati in una sorta di muraglia di fortuna per rallentare i goblin. Quando arrivammo alla galleria principale la situazione precipitò del tutto, i combattenti che avevano ingaggiato i briganti erano in fuga inseguiti da troll di caverna che facevano tremare la roccia ad ogni loro passo, i fuggiaschi dei goblin si unirono alla rotta dei guerrieri, finchè improvvisamente la galleria crollò." Il nano rimase in silenzio poi riprese: Io riuscii a salvarmi forse per qualche volontà divina, cercai cautamente altri sopravvisuti per giorni senza esito, il crollo era stato imponente, solo scavando per mesi si sarebbe recuperato i corpi dei caduti. Tutto rimase segreto e dimeticato a lungo, nessuno sapeva della spedizione, si sarebbero rivelati solo una volta insediati, e quindi nessuno, oltre a me li cercò... Finchè un giorno seppi che un giovane nano mostrava in giro uno strano ciondolo, che mi venne descritto, solo allora capii di non essere l'unico graziato, iniziai a mettermi sulle tracce di Tarkamil quando scoprii che non ero l'unico, trovai infatti un uomo che mi precedeva, lui non si accorse di me e quindi decisi di seguirlo senza rivelarmi. Perchè un umano era sulle tracce di un giovane nano partendo dall'indizio di un ciondolo? Forse sapeva .... sapeva della spedizione....forse era uno dei briganti! Probabilmente pensa che Tarkamil sappia qualcosa dell'oro. Quando trovò Tarkamil si rese più furtivo ed io lo persi di vista. Seppi poi dello strano incidente di Moria, ma sebbene trovassi qualche sua traccia, non riuscii a scovarlo. Se non trovavo lui, sapevo però a cosa mirava, per questo decisi di seguirvi nascosto.... finchè non mi avete scoperto facendo e rivelando anche la mia presenza. Non ho idea se l'umano vi .. ci segua o se a conoscenza dei vostri movimenti vi attenda alle fermate, occorre essere prudenti, anche se Tarkamil lo vogliono certamente vivo ..... Il viaggio proseguì tranquillamente sino a Bree. Tarkamil aveva tante domande per Eitri, che invece aveva ben poche risposte, l'unica cosa che poteva accomunarli era quella spedizione, nulla di più. Trascorsa la notte, al Puledro Impennato, la compagnia riprese la marcia verso Forochel.

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